Roberto Pierini

Castelli e fortificazioni, da Volterra ad Elbasan

Introduzione.
La conoscenza del territorio Albanese, maturata in un anno di ripetuti viaggi, e illuminata dall’esperienza di ricerca sviluppata nel Laboratorio Universitario Volterrano, mi ha ben presto convinto, dopo un’iniziale sorpresa, a riconoscere la forte pregnanza dei valori storico testimoniali che vi si trovano e a decidere di approfondirne lo studio. Per spiegare questa mia disposizione d’animo ho ritenuto di dover esporre brevemente alcune delle conoscenze che ho appreso e che hanno aperto in me prospettive di nuove curiosità che ritengo culturalmente connesse all’esperienza nel laboratorio volterrano come più avanti spiegherò.
Questo lembo di terra di 29.000 kmq, poco più grande della Toscana, durante oltre 20 secoli di storia ha visto passare popoli, culture, eserciti europei ed orientali, come poche altre aree nel bacino dell’Adriatico centro orientale. Le testimonianze delle residenze illyriche che vi si trovano, ossia dei centri e delle aree abitate dalle tribù del popolo più antico che si sia insediato stabilmente nell’area balcanica, precedono di oltre un millennio la dominazione Romana. I primi conflitti con Roma, che mirava ad estendere i propri domini sull'altra sponda dell’Adriatico, iniziarono nel III secolo a.c., quando sul trono del regno illyrico sedeva Teuta, conosciuta anche come Caterina La Grande d'Illyria. Dopo una lunga resistenza, le tribù illyriche furono sbaragliate dai Romani nel 168 a.C. e l'Illyria entrò a far parte della provincia di Macedonia dell’impero romano.


Fig. 1 Carta delle terre conquistate dall’impero romano al momento della divisione fra impero d’oriente e d'occidente (395 d.C.). Si noti la via Egnatia da Durazzo a Costantinopoli.

I romani dominarono l'Illyria per molti secoli e alcune città come Dyrrhachium, Shkoder, Bylis e Butrinto, assunsero lo stato di colonie, e attraverso lo sviluppo dei trasporti, dell’artigianato e del commercio crebbero notevolmente, e divennero ancor più importanti, quando il potere imperiale passò alle province romane e poi successivamente a quelle bizantine.
La religione cristiana penetrò in Illyria intorno alla metà del I secolo, combattendo agli inizi con gli déi pagani, e diffondendosi poi rapidamente.
Durante il I secolo a.C., il console della provincia di Macedonia G.Egnatius sovrintese alla costruzione della via Egnatia che da Roma attraverso Napoli raggiungeva Bari e di lì, via mare approdava a Dyrrahu (Durazzo), antico porto e importante presidio militare nell’area, per poi addentrarsi, seguendo in parte la vallata del fiume Shkumbin e attraversando la Macedonia, in direzione di Salonicco, e verso Costantinopoli; la sua lunghezza complessiva era di 395 km.
Su questa e su altre direttrici interne, oltre che sulle aree di costa più facilmente raggiungibili via mare, si sono confrontati nei secoli gli eserciti che hanno percorso il territorio della Repubblica di Shqipëria (Albania) e le culture cui essi erano portatori, lasciando ampie e interessanti testimonianze sul territorio sia materiali che immateriali.


Fig. 2 Vista zenitale del centro fortificato d’Elbasan, in evidenza le mura e le torri.

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